La professione di guida turistica è riconosciuta da una specifica normativa che da anni sta attraversando una fase di transizione volta a riorganizzare a livello nazionale ed in maniera più omogenea il settore delle professioni turistiche.
E’ tutt’ora attivo un ampio dibattito che coinvolge le associazioni di categoria presenti a livello nazionale e regionale e il Ministero per i Beni e le Attività Culturali e Turismo, soprattutto nella richiesta del riconoscimento di maggiori diritti per le guide turistiche. Tra questi diritti si lamenta soprattutto la poca tutela riconosciuta non solo ai professionisti, ma anche ai consumatori, ovvero i turisti che beneficiano dei servizi offerti dalle guide turistiche.
Spesso affidarsi ad una guida abusiva significa a tutti gli effetti correre un rischio. La scoperta di un territorio non è un’esperienza passiva, ma implica necessariamente il coinvolgimento diretto e presuppone uno scambio tra uomo e luogo, mediato, appunto, dalla guida.
La guida turistica professionista è autorizzata a svolgere quel ruolo di mediazione e possiede quindi una regolare licenza che ne attesta competenze, abilità e motivazioni. Spesso si è inconsapevoli della possibilità di incorrere in una guida non autorizzata, quindi, un consiglio, chiedere sempre alla guida di vedere il suo badge. Ci rivolgeremo mai ad un medico senza licenza? O affideremo la costruzione di una casa ad un architetto non autorizzato? Sicuramente no.
Fermo restando che la competenza di un professionista non si misura con un pezzo di carta, quest’ultimo rimane comunque una garanzia di affidabilità. Almeno la prima garanzia che dobbiamo ricercare.
Ma non solo. Una guida professionista generalmente possiede una copertura assicurativa che tutela se stessa e i visitatori da eventuali responsabilità dovute ad incidenti che possono verificarsi nello svolgimento del lavoro di accompagnamento. Una guida abusiva, difficilmente potrà offrire questa garanzia.
Infine, cosa di non poco conto, una guida turistica professionista paga le tasse. Esattamente come acquistiamo prodotti non contraffatti, allo stesso modo è nostro dovere ostacolare un mercato che tende ad evadere il fisco facendo prezzi più bassi che, quasi mai, vanno di pari passo con la qualità dei servizi o dei prodotti offerti.
La guida turistica non si limita a descrivere un territorio nelle sue peculiarità, ma lo costruisce, offrendo al visitatore tanti possibili modi di fruizione.
La guida professionista vive quotidianamente il territorio e ne conosce la storia, le tradizioni, la cultura materiale, ma anche il suo carattere più intimo e profondo, il suo spirito.
Scoprire il territorio con una guida turistica permette di ottimizzare i tempi di visita e condensare al meglio l’esperienza che deriva dal contatto con il luogo.
Una guida può diventare il confidente più intimo e l’amico più sincero con cui si condivide il viaggio. Oltre ad evitare possibili “fregature”, suggerisce modalità alternative con le quali calarsi nel profondo della realtà locale e trarre il massimo dall’esperienza.
Il mestiere di guida implica un aggiornamento costante e continuo. Affidarsi ad un professionista significa essere certi di avere informazioni puntuali e aggiornate rispetto all’evoluzione delle scoperte archeologiche, degli studi più recenti, dei dibattiti più attuali.
Questo è, in breve, quel che differenzia un professionista dei beni culturali da un semplice “cultore” della materia turistica. Meglio affidarsi sempre ad una guida abilitata. L’esperienza sarà migliore e si ricorderà con il sorriso!