Luce Spano nel suo bel saggio “Cagliari la città dell’amore” ci racconta lo stupore della giovane Grazia Deledda nell’osservare il corteggiamento sotto i balconi delle case di Villanova e della Marina. Questo rituale amoroso, codificato e socialmente condiviso al punto da diventare parte integrante della vita stessa della città, fu definito da Francesco Alziator con un termine ben preciso e ancora oggi utilizzato: “su fastiggiu”; termine che potrebbe derivare dal catalano “festejar” che significa “fare festa”, “corteggiare”.
Linfa vitale capace di irradiarsi ed animare le strette vie dei quartieri popolari, il corteggiamento si riproponeva secondo uno schema preciso: la donna alla finestra o al balcone e l’uomo sotto ad ammirarla. Poche parole, sguardi fugaci ma un’intesa capace di valicare anche per pochi attimi quella barriera ed avvicinare le persone nel nome dell’amore. E questo, spesso, era ostacolato dalle differenze sociali, dalla condizione economica, l’età e le promesse di matrimonio stabilite dalle famiglie.
E allora l’amore si condensava in attimi di felicità consumati in silenzio, a distanza, ma con la complicità di una città custode di sogni segreti.
Sempre l’amore ha ispirato il capolavoro dell’ “innamorata di Cagliari” Cenza Thermes, che proprio alla sua città dedicò numerosi saggi tra cui, il più celebre, è proprio “Cagliari amore mio”.
Ancora oggi passeggiare tra le piazze di Villanova, gli ombrosi giardini, le strade impervie ed assolate di Castello, i bastioni e le mura, oppure perdere le sguardo all’orizzonte tra panorami incantevoli e variopinti, ci porta a cogliere le stesse suggestioni che senz’altro hanno ispirato Valery, Lawrence, Grazia Deledda, Francesco Alziator, Cenza Thermes e tanti altri. E chi conosce Cagliari sa che è una città romantica sotto tanti punti di vista, non solo per le coppie, ma anche per chiunque abbia voglia di scoprirne angoli unici e nascosti o semplicemente concedersi il lusso di soffermarsi ad ammirarla. Dai colli alle terrazze panoramiche, dalle piazze storiche al lungomare la scelta è ampia e non delude nessuno.
Quali sono, quindi, questi luoghi romantici, adatti a chi ha trovato l’amore o a chi ancora lo sta cercando?
Passeggiare nel tratto che collega il “Molo Ichnusa” al porticciolo di “Su Siccu” è un’esperienza bellissima. Il vento tra i capelli, il rumore leggero delle onde che si infrangono sugli scogli, l’odore della salsedine e una vista speciale sul porticciolo di “Su Siccu”, la Basilica di Bonaria e la palazzata di via Roma.
Risulta quasi impossibile credere che fino al 1919 quest’area fosse poco più che una palude malsana e maleodorante. Il nome stesso del luogo – “Su Siccu” – allude all’opera di bonifica che lo rese nuovamente vivibile, eliminando le acque stagnanti e trasformandole in terraferma.
La spiaggia dei cagliaritani, affollatissima d’estate, è il luogo ideale per le passeggiate al chiaro di luna o al tramonto. Cullati dalla leggera brezza salmastra e accompagnati dalla musica di sottofondo che proviene dai chioschetti sul lungomare, si vive un’atmosfera magica e speciale. Ma a Cagliari, fortunatamente, è possibile godere della bellezza del mare anche nelle altre stagioni. La primavera e l’autunno regalano serate miti, in cui le nuvole scivolano tra il cielo e le onde creando spettacoli di luce dai meravigliosi cromatismi. E per concludere in bellezza, il porticciolo di Marina Piccola, dominato dalla sagoma imponente e maestosa della Sella del Diavolo, è il luogo ideale per una passeggiata mano nella mano.
Ideale per le belle mattinate soleggiate d’autunno o per i caldi pomeriggi di primavera, il porticciolo di Marina Piccola offre un suggestivo panorama, soprattutto al tramonto, ospitando anche alcuni ottimi ristoranti e punti ristoro.
Indubbiamente uno tra i luoghi più belli di Cagliari, il belvedere del Colle Sant’ Elia è anche uno tra i più romantici. Dalla sommità del colle, che offre suggestivi scorci panoramici sulla spiaggia del Poetto, le Saline di Molentargius e il Golfo degli Angeli, si gode di una vista mozzafiato e, con un po’ di fortuna, ci si imbatte nel volo dei fenicotteri rosa, ormai diventati a pieno titolo un simbolo della città.
Una vista a 360 gradi sulla città e il circondario: nessun altro colle regala questa possibilità in pochi passi, semplicemente aggirando la sagoma imponente del castello di San Michele. Dalla sommità di quest’altura si gode di uno dei tramonti più belli di Cagliari.
Il colle di San Michele è il luogo ideale per una passeggiata al tramonto o per un pic nic romantico sull’erba all’ombra degli alberi. A pochi passi dal castello c’è anche un ristorante, luogo ideale per una cenetta romantica con vista o per sorseggiare un aperitivo.
Un tuffo nel passato dei giardini del Rinascimento e del Neoclassicismo, con alberi esotici, essenze floreali ed eleganti sculture di marmo. I Giardini Pubblici sono il luogo ideale per gli amanti della bellezza.
La piccola “promenade” ottocentesca culmina con il profilo classicheggiante dell’edificio dell’ex Polveriera, oggi sede della Galleria Comunale d’Arte di Cagliari, preceduta dalle due vasche che ospitano le sculture dei “Dormienti” dell’artista Mimmo Palladino. Una passeggiata serale nel lungo viale alberato dei giardini, tra il profumo della lavanda e delle essenze mediterranee, ci riporta indietro nel tempo, facendoci meditare sull’assoluta necessità di bellezza che ognuno di noi, nel profondo, è portato a ricercare.
È considerato “la più bella terrazza di Cagliari”, offrendo una panoramica della città che spazia dallo Stagno di Santa Gilla a allo Stagno di Molentargius. Fin dalla sua nascita, il “Bastione” – com’è stato ribattezzato dai cagliaritani – è stato il luogo delle passeggiate e degli incontri borghesi. Uno spazio nato per stimolare le relazioni sociali, favorire la mondanità e migliorare la vita dei cagliaritani di fine Ottocento, che fortemente ricercavano spazi aperti ed ariosi in cui trascorrere qualche ora di relax.
Oggi è un luogo ricco di fascino, dal quale si può osservare la città dall’alto, passeggiare mano nella mano, stare abbracciati su una panchina, strimpellare una chitarra o leggere un libro.
Il tratto di mura che costeggia via Santa Croce regala un bellissimo affaccio panoramico sul sottostante quartiere di Stampace, lo stagno di Santa Gilla e il porto di via Roma. Costruito sul finire del Quattrocento ed ampliato nel corso del Cinquecento come terrazzamento fortificato del quartiere di Castello, comprende un ampio bastione incorniciato da ampie mura di collegamento con le antiche strutture militari della Torre dell’Elefante e dell’ex caserma dei Dragoni.
Pur mantenendo evidente la funzione militare dei secoli passati, oggi il Bastione Santa Croce è un luogo mondano e frequentatissimo in tutte le stagioni dell’anno grazie all’ampia scelta di eleganti caffè e ristoranti tipici. Apprezzatissimo non solo dalle coppie che cercano un pò di relax, ma anche dagli amanti della movida notturna, con locali aperti fino a tardi il cui punto di forza è sicuramente la “terrazza” panoramica.
Il pittoresco quartiere Villanova, ultimo dei quattro rioni cagliaritani, ha conosciuto uno sviluppo più lento, mantenendo quella vocazione squisitamente popolare che l’ha sempre contraddistinto. Oggi però, a seguito di vari interventi di recupero, è uno dei più vivi.
Le basse e variopinte casette a schiera presenti in Piazza San Giacomo o lungo via San Domenico, con i loro caratteristici balconcini in ferro, posizionati ad altezze diverse, adornati e fioriti, incorniciano deliziose piazzette e piccoli slarghi, che diventano i luoghi ideali per regalarsi momenti di pace e tranquillità in compagnia della persona amata oppure in perfetta solitudine contemplativa. Villanova, inoltre, è ricco di graziosi caffè e piccoli ristorantini che si affacciano sulle piazze e sugli slarghi, regalando l’atmosfera ideale per una cena romantica.
Affido la conclusione di questo articolo alle parole di Cenza Thermes, che ci fanno capire come ogni luogo, se vissuto in maniera profonda ed intima, può diventare romantico:
“Una città non si guarda soltanto con gli occhi, o soltanto con la mente; una città si guarda anche con la fantasia e con il cuore”
Foto in copertina: Valentina Orrù